Febbraio, tempo di pagelle...brividi e mal di pancia!

Febbraio, tempo di pagelle...brividi e mal di pancia!
A me sono toccate ieri, due pagelle di scuola elementare, sarò anche eccessivamente scaramantica ma proprio il 17 si dovevano consegnare?
Andare a parlare a scuola, con le maestre delle mie figlie, risveglia in me ricordi non proprio sereni, forme di soggezione mai superate, fiducia mai recuparata pienamente nei metodi adottati dagli insegnanti sia per insegnare che per valutare.
Quando sono uscita dal primo appuntamento avevo l’impressione di essere stata sconfitta, di essere inadeguata, di sbagliare tutto...eppure la pagella di mia figlia aveva tre sette e tutti gli altri voti erano otto e nove, non dieci perchè il 10 da alcuni insegnanti non viene dato a priori.
Io andavo molto peggio alle elementari, forse non ero necessarimente svogliata ma sicuramente subivo molto di più la distinzione dei ruoli. Ora le maestre si fanno dare del lei dai genitori e del tu dai bambini, e io continuo a non capire come girino le cose...
La supplente di italiano ha voluto sottolineare il fatto che mia figlia fosse particolarmente distratta e che per ben due volte avesse dimenticato a casa il libro di testo, cosa che l’aveva costretta a scrivere una nota...
L’ho vista, l’ho vista quella nota... ho solo detto stringendo i denti per starmene zitta e guardandola con aria critica più che grave, dubito che abbia capito la differenza perchè dubito che si sia mai accorta di avere scritto un grave errore grammaticale in quelle due righe di note
“sua figlia e di nuovo senza libro e non è la prima
volta”.


Lo so, lo so, sono polemica, già ho discusso pesantemente con la maestra che ha avuto nei primi due anni delle elementari, ma se l’ho fatto è perchè dovevo farlo..... al primo incontro, a una settimana dall’inizio della scuola, mi aveva messa molto in allarme dicendo che mia figlia era una bambina difficile, preoccupandosi del fatto che forse avesse subito qualche trauma recente (magari la nascita di un fratellino?) che l’avesse turbata perchè era davvero un caso disastroso. Quasi un caso criminale, a giudicare dall’acqua che era stata trovata un giorno in un bagno (e mia figlia si è fatta beccare senza correre velocemente via come hanno fatto gli altri...).
Insomma, ero tornata a casa senza più sicurezze. Mia figlia un caso difficile, problematico, chi l’avrebbe mai immaginato....
Dopo due settimane, la stessa maestra mi diceva, sorridendo, che mia figlia era la bambina più dolce e gentile che avesse mai visto...
ma.... e l’evento che l’avrebbe turbata dov’era finito? e la sua natura criminale, che fine aveva fatto? Dubbiosa se pensare ad uno sdoppiamento della personalità di mia figlia piuttosto che ad una grande incompetenza e superficialità della maestra, ho deciso di tenerle d’occhio entrambe... mia figlia non ha preso nessuna nota per problemi disciplinari in questi anni di scuola quindi penso che il riformatorio non sarà nei nostri programmi, la maestra in compenso ha continuato con le sue intemperanze, mostrando anche molta maleducazione e un isterismo preoccupante. Poi è andata in maternità e non l’abbiamo più vista. Chissà se il figlio più grande ha reagito bene all'arrivo del fratellino...
In ogni scuola c’è sempre una classe sfortunata, e il caso ha voluto che prorio la mia primogenita ci finisse dentro.
L’unica maestra titolare era quella di matematica che, fortunatamente, dopo due anni è andata in maternità e poi ha cambiato scuola, gestendo chiaramente la sua maternità secondo i propri interessi e non secondo quelli dei bambini, che un anno si sono visti alternare tre diverse insegnanti perchè la maestra non ha voluto perdere le ferie di natale e ha spezzettato il suo congedo. E’ vero, le ferie sono un suo diritto, ma ai diritti dei bambini chi ci pensa?
Per cinque anni le maestre si sono alternate e avvicendate, ma la stessa sorte è toccata ai bambini stessi in quanto ci sono sempre stati nuovi inserimenti, in qualsiasi momento dell’anno, per accogliere bambini che arrivavano da ogni parte del mondo e che ovviamente non conoscevano una sola parola d’italiano.
E ora questa ennesima supplente riesce a farmi sentire in colpa perchè evidentemente sono una madre inadeguata, alzo le spalle e mi metto contro il muro, ha ragione, lavoro tutto il giorno, quando finisce la scuola ho appena il tempo di recuperarle tutte, niente sport (e chi ha il tempo per farlo, già ci tocca il catechismo...) comprare qualcosa da mangiare, cucinare, cenare e poi... poi è tardi!... farle studiare di sera quando stanno 8 ore al giorno a scuola mi sembra un po’ eccessivo. Ma non pretendo di essere una madre perfetta, se devo prendermi le mie colpe e sia, datemele, che i sette di mia figlia restino pesi sulla mia coscienza perchè... essendo la bambina intelligente, potrebbe fare di più!
Ma dico io, se mai in questa classe ci finisse davvero un bambino con problemi di apprendimento, un bambino dislessico, per esempio, queste maestre avrebbero le capacità di riconoscere i suoi problemi o vedendolo sorridente, vivace, in salute, lo considererebbero comunque un bambino intelligente? Perchè a me non risulta che nella classe di mia figlia ci siano bambini stupidi, ci sono magari bambini con problemi linguistici (dal momento che sono stati introdotti in una quinta elementare senza conoscere l’italiano) ma non stupidi, quindi il metro di giudizio da usare è davvero questo? No perchè è tutto l’anno che mi porta ottimi voti e ora che sono qui mi sento in colpa, inadeguata e con la sensazione che la scuola stessa stia cercando di rigettare alcune delle sue responsabilità sulla famiglia, e io me le prendo, ci mancherebbe altro, ma io non ho la pretesa di essere una madre perfetta, però voi maestrine piantatela di fare finta di esserlo se poi nonostante il tempo pieno non riuscite a portare a termine il programma e siete costrette a dare i compiti a casa per non restare indietro.


E così con questo mio “si i voti sono buoni ma potrebbe fare di più” passo dalla padella alla brace entrano nella terza elementare, dove il verdetto è anche più crudele.
Sua figlia è distratta, sua figlia non partecipa come vorremmo, spesso non fa i compiti o li fa male, guardi questi disegni, doveva solo copiare dalla lavagna, guardi che “schifo” (e sentire una maestra dire "che schifo" mi ha colta impreparata) da dove l’avrà inventato, io non faccio queste schifezze qua. A parlare è di nuovo un’insegnante di matematica, è vero, mia figlia è distratta, è disordinata... ma non le viene in mente che forse se non è soddisfatta di questi schemi è perchè mia figlia NON CI VEDE BENE e siccome ne avevamo già parlato (e non è per moda che porta gli occhiali) forse assicurarsi che sia in condizione di vedere bene dalla lavagna sarebbe il minimo che ci si aspetta da un insegnante? Mi guardo intorno e dico si, ma dove è seduta? A no, dicono, l’abbiamo spostata l’altra settimana più indietro..Bene allora ora mi fate la cortesia di rimetterla in prima fila, anzi, me la metta proprio vicino alla cattedra, in questo modo potrà copiare correttamente dalla lavagna ma non solo, se si distrae, se si deconcentra, lei potrà subito vederla e riprenderla all’occorrenza.
E di nuovo me ne sono andata via sconfitta, con la sensazione di non essere una buona madre, sconfitta da una scuola imperfetta che sale volentieri sul piedistallo per buttare il dito contro tutti senza accorgersi dei propri difetti e dei propri errori, una scuola che ha fatto un corso di sensibilizzazione verso i problemi del bullismo ma poi finge di non vedere la violenza e la prevaricazione che alcuni bambini esercitano verso gli altri....
Ma prima di andarmene, con tutti i miei fallimenti di madre sulle spalle, ho sentito il dovere di avvisare le maestre della quinta disastrata che l'anno prossimo ne avrò un'altra pronta a iniziare la prima elementare, ma che con lei non sarà una passeggiata come con la grande, la piccola infatti è mancina, scrive al contrario (intelligenza leonardesca?) e ha un carattere tutto pepe affatto remissivo. 


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Me la vedo la piccola!! Pensa che è da quando sono bambina che gli insegnanti non hanno fatto altro che dire che avevo un'intelligenza inferiore al normale. Per loro non ero neanche in grado di fare il liceo. Lo avessero fatto loro il liceo per lavorare! Considerando che non avevano neanche una laurea e il loro diploma non era esattamente di liceo..come potevano dire che io non ero in grado di farlo?!?!

Elisa

Anonimo ha detto...

Anch'io sono alle prese con le pagelle. Ottima per la piccola sofferta per il più grande. Certo, la maestra asina che distribuisce note è la cartina al tornasole di una scuola estranea agli studenti e incomprensibile ai genitori. Mio figlio la sopporta appena e si concede lunghi periodi di assenza (a mia insaputa). Complimenti per il tuo nuovo look, ti dona tantissimo! Perdona la mia faccia di bronzo. (ri)sparisco.
Paolo

Barbara ha detto...

Mai perdere le buone abitudini?

Anonimo ha detto...

Le buone abitudini sono il nostro biglietto da visita: l'interfaccia verso il mondo. Il problema è il dopo.