Palazzi intorno a Campo de’ Fiori

 Nel febbraio 1600 quando Giordano Bruno fu condannato al rogo in piazza Campo de’ Fiori, grazie a diverse sistemazioni, nella zona erano già ubicati da qualche decennio diversi importanti palazzi che avevano agevolato il sorgere di alcune attività commerciali e quindi lo sviluppo della piazza stessa (spesso sede di osterie, alberghetti ecc.)
Nelle vicinanze di Campo de’ Fiori ed ovviamente anche di Piazza Navona nel giro di alcuni decenni del XVI secolo gli edifici costruiti furono infatti ben numerosi. Senza voler essere esaustivi: nel 1513 circa fu ultimato il Palazzo della Cancelleria che già qualche anno prima era stato iniziato dal Cardinale Riario, nel 1523 circa fu edificata la Farnesina dei Baullari (attuale sede del Museo Barracco), nel 1532 circa Baldassarre Peruzzi costruì il Palazzo Massimo alle Colonne utilizzando antichi spazi del periodo romano, poco dopo fu il turno del prestigioso Palazzo Farnese (attuale sede dell’Ambasciata di Francia).
Altresì in uno spazio che oggi non è del tutto di passaggio, intorno al 1540 il cardinale Girolamo Capo di Ferro avviò la costruzione di uno splendido edificio, attualmente sede del Consiglio di Stato ma anche di una delle più fornite pinacoteche di Roma. Si tratta di quello che è attualmente denominato Palazzo Spada.
Qualche decennio dopo la sua edificazione il palazzo fu infatti acquisito dalla famiglia Spada che contava diversi appassionati d’arte e l’antico proprietario lasciò il suo nome alla sola piazzetta antistante (Capo di Ferro).
A differenza degli altri edifici citati questo palazzo ha importanti decorazioni (stucchi e statue) anche nelle parti esterne grazie anche all’artista piacentino Guido Mazzoni, già collaboratore di Daniele da Volterra. Per alcuni ambienti interni sembra che, oltre a maestranze locali, vi abbiano insolitamente lavorato anche artigiani che avevano fatto esperienza presso la corte di Francia.
Qualche decennio dopo, a parte l’acquisizione di tante opere d’arte che oggi costituiscono la Galleria Spada, i proprietari chiamarono poi l’architetto Francesco Borromini che, in uno spazio attiguo ai giardini, realizzò con grande perizia la c.d “galleria prospettica” dove in uno spazio, in realtà molto limitato, riuscì a creare l’illusione di una galleria lunga e profonda.
La ricca Galleria d’arte ed alcuni degli ambienti di Palazzo Spada (inclusa la Prospettiva del Borromini) sono visitabili tutti i giorni sia di mattina che di pomeriggio, esclusi i lunedì.
Ovviamente per la pausa pranzo in zona non ci sono problemi (ed un bel piatto di spaghetti alla carbonara si trova facilmente).
alpav
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1 commento:

Anonimo ha detto...
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