CRACO, IL FANTASMA DI UNA CIVILTA'
Percorrevo una domenica le strade interne della provincia di Matera senza seguire una meta ben precisa. Ad un certo punto ho iniziato a seguire cartelli indicanti "Craco". Erano molto particolari di colore blu intenso con scritta bianca e grandi macchie di ruggine. Anche la strada era molto malandata, con buche, tratti franati, zone ormai senza asfalto. Il paesaggio tipico della Lucania: calanchi, montagne spoglie di tutto, qualche rara casa colonica, incantevoli paesini appollaiati proprio sulla cresta più impervia delle collline... ad un tratto mentre mi trovavo su un crinale scorgo alla mia sinistra un paesino abbarbicato sulla cima di una montagnola. Un ciuffo di abitazioni illuminato da un bel sole primaverile che esaltava i contorni delle case... sembrava un paese normale. Ancora qualche chilometro e giù nella valle, il paese scomparve. Ricominciai a salire e scendere per pendii sempre seguendo le strane indicazioni fino a quando percorrendo l'ennesima salita ecco ricomparire improvviso e vicinissimo il paesino prima scorto. Ero a Craco.
Notai subito che non vi era vita, niente auto ne persone nè cani... niente! Una torre in cima, il campanile di una chiesa, tante casette tutte intorno. Il luogo era disabitato! Lasciai l'auto nei pressi di una chiesa all'ingresso del paese e mi incamminai. Case di contadini, stalle, depositi, qualche palazzotto signorile. Non si udiva alcun rumore se non quello del vento che faceva sbattere sgangherate imposte sopravvissute chissà come. Le case erano in larga parte lesionate, molte prossime a rovinosi crolli... eppure addentrarsi in quel paesino era inevitabile, ci si incamminava su improbabili vie con i muri che chissà per quale legge della fisica stanno ancora in piedi. Cartelli indicavano un ordine del Sindaco di sgombero ed il divieto di avventurarsi per quelle strade... Chi se ne frega! pensai: è difficile riuscire ad entrare in quello che probabilmente fu il cuore del villaggio sotto la torre medievale eppure quando si è dentro si hanno strane ed irripetibili sensazioni. Le case addossate l'una all'altra, le viuzze strette, in alcune case ancora la carta moschicida attaccata al filo della luce. Quello che probabilmente era un bar con il biliardo all'interno sopravvissuto per chissà quale miracolo alla furia degli sciacalli. Improvvise, graziose, piccole piazze aprivano squarci in quel gregge di case.
Craco ha fermato il tempo a quarant'anni fa quando l'ultimo irriducibile dei suoi abitanti fu costretto ad abbandonarla consigliato nel proposito dagli scricchiolii dei muri. Mi sedetti in una di queste piazze, pensavo all'animazione che doveva esserci anni prima, i bambini, le donne, gli asini, i contadini, i gatti ed i cani, i topi, il maiale, le statue del Santo Patrono... ma dove saranno adesso le duemila anime di Craco con i loro animali, il mobilio, i ricordi di una vita?
Li hanno portati a valle in un posto senza storia e senza anima chiamato peschiera; alcuni, 50 o 100 orgogliosi contadini lucani, hanno scelto di costruire le loro case affianco alle vecchie. Un uomo di Craco, fermo davanti a quello che un tempo era il Municipio e la caserma dei carabinieri... il racconto di un esodo silenzioso, doloroso. Affetti estirpati, amarezza e dignita.
Craco è un paese senz'altro da visitare: non ci sono ristoranti, nè alberghi, nè bar... ma non è possibile non andarci. Craco è un salto nel passato, un tour eccezionale nel tempo che fu e che è lì per chi vuole toccarlo.
Aggiornamento del 25.02.2007:
sono tornato a Craco per la seconda volta a distanza di qualche anno dalla mia precedente visita. Continuano a trascurarlo, nessuno pensa di salvarlo, è diventato una specie di cava da dove tirare via ogni cosa che possa avere un minimo di valore o utilizzo. Al posto dei mattoni, dei marmi, delle suppellettili ci stanno mettendo spazzatura... La situazione è molto peggiorata e penso che i crolli si siano intensificati. Fra non molto sarà solo un ammasso informe di macerie.
Peccato!
Paolo
1 commento:
E' sempre bello conoscere dei siti che altrimenti resterebbero ignoti ai più... , ..mandi mandi ...Loris....
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