Cannibalismo tra giovani russi

La notizia è una di quelle davvero inquietanti, una ragazza viene uccisa dai suoi amici e poi fatta a pezzi per essere cucinata e mangiata.

Inverosimile la ricostruzione dei fatti, secondo la quale un'amica (anzi, pare coinquilina) avrebbe sentito dei rumori provenire dal bagno senza porsi altre domande, senza chiedersi dove era sparita Karina, la sedicenne russa ammazzata in una notte in cui l'alcool non può essere sicuramente l'unico responsabile.

Tra l'altro, la stessa ragazza che si dichiara ignara dei fatti e che dice di avere mangiato l'amica senza saperlo non sarebbe più andata in bagno fino al rientro dal lavoro il giorno dopo, trovando tutto pulito e il forno pieno...

Le versioni dei due ragazzi, coerentemente a quella dell'amica di karina, non convincono affatto, uno dice di essere il fidanzato, o meglio l'amico intimo, e accusa l'altro amico di avere agito per gelosia, l'altro del resto non nega il delitto ma alzando le spalle si giustifica dicendo di avere avuto il permesso dalla stessa Karina.
Posso ammazzarti? Fai pure,sono pronta!
E tanto sarebbe bastato per troncare la vita di una sedicenne.
Già non riesco a capire come mai una sedicenne vivesse con un'amica (o con l'amico, o con tutti e tre, non sono riuscita a ricostruire un quadro attendibile dei fatti), le cose che non tornano sono tante, e sopra a tutto emerge la paurosa insofferenza verso la vita, l'indifferenza più apatica, la noia più vuota che permette a tre giovani di decidere sulla vita e sulla morte altrui, senza rimpianti, senza rimorsi, arrivando ad esasperare anche una condizione già terribilmente incomprensibile con una scelta ancora più inumana: prima uccidere e poi macellare quel corpo per nutrirsene, per farlo sparire e perchè... erano due giorni che non mangiavano, avevano fame.
 


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