Delle serie di C.S.I. quella ambientata a Las Vegas è la prima, quella storica, dal cui successo sono nate le varianti ambientate a Miami e a New York. C.S.I.
Las Vegas si è imposta immediatamente come un grande successo, sia per l’originalità dell’approccio altamente scientifico e realistico, sia per la credibilità degli attori e delle scene, curate nei minimi dettagli, sia infine per la qualità dell’immagine, che rende ancora più coinvolgenti e gradevoli le puntate.Il protagonista assoluto della serie è Gil Grissom, interpretato dall’affascinante e convincente Willliam Louis Petersen, uomo particolare dal carisma ombroso, riflessivo e lucido, studioso di insetti per passione, natura, professione. E forse l’approccio che utilizza nell’entomologia è quello che poi lo aiuta a coordinare il suo staff di collaboratori, giovani e scalpitanti scienziati alla quale insegna la calma della raffinatezza di un punto di vista privilegiato. Quando lui analizza la scena di un crimine, lo fa con una precisione analitica altamente professionale, conosce bene il suo lavoro e non sbaglia mai. Se sbaglia, è perchè c’è un trabocchetto teso apposta per lui, ma anche in quel caso la sua intelligente acuta riesce ad aggirarlo e a superarlo.Nel suo staff Catherine Willows, la donna più emblematica, ex ballerina di night club, madre di una ragazzina e figlia di uno dei personaggi più in vista di Las Vegas, con lei il rapporto è particolare, molto intimo, per quanto non si arriva mai ad un vero chiarimento sentimentale, forse si tratta di un’amicizia frastagliata e solidale piuttosto che di un’attrazione veramente intensa.
Nel corso delle puntate Catherine farà carriera, in modo da affiancarsi quasi in maniera antagonista a Gil, ma il rapporto tra i due resterà impari, per quanto tra i due non ci siano vere e proprie ostilità quanto una competizione piuttosto magnetica.
L’altro nome femminile della serie è quello di Sara Sidle, giovane, bella, intelligente, eppure sempre in bilico, forse ossessionata da un perfezionismo disumano che la spinge poi a commettere errori altamente umani...
Sempre nello staff, Warrick Brown, bello e affascinante, ex giocatore che si trova ancora a muoversi tra ambienti che rappresentano una tentazione, per quanto il suo lavoro abbia influito in modo decisivo sulla trasformazione del suo carattere. Quasi sfortunato, a volte, deve costantemente dimostrare agli altri che si possono fidare di lui, eppure è bravo, preparato, anche se, naturalmente, deve ancora imparare ad essere più “distaccato” e a dividere la scena del crimine dalla scena della sua vita.
Nick Stokes, bello anche lui, vivrà nel corso degli episodi una trasformazione caratteriale non indifferente che lo porterà a perdere molte delle sue sicurezze diventando da bravo ragazzo a inquieto e tenebroso, anche per il passaggio di Tarantino, regista d’eccezione delle due ultime puntate della 5^ serie che lasceranno il segno. Infine ricordo Greg Sanders, il più giovane e fresco (e inesperto, per quanto illuminato da una vera passione) e il Capitano Jim Brass, amico di Grissom e protagonista anche di vicende umane spinose e coinvolgenti oltre che del suo coinvolgimento professionale. L’obiettivo della serie è quello di ricostruire, tramite l’analisi della scena del crimine, quanto avvenuto, e trovare quindi il colpevole del misfatto.
Le storie sono avvincenti e credibili, raccontate con sapienza, gli elementi vengono proposti e sottolineati dai detective del crimine che li indagano spesso utilizzando sperimentazioni scientifiche avveniristiche e in altri casi, assolutamente tradizionali. Vero che la scienza la fa da padrone, e tutte le soluzioni sembrano alla fine chiare e inevitabili. Viene da chiedersi come mai nelle scene del crimine nostrane (e, purtroppo, reali) vengano poi commessi gli errori più clamorosi tanto da iniziare a stupirci un po’ tutti .....
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