Novecento è stato girato nel 1976 da Bernardo Bertolucci, e vanta un cast internazionale veramente eccellente, a iniziare da Robert De Niro e Gerard Depardieu (così giovani e belli e….e poi ve lo dico dopo), Donald Sutherland, Burt Lancaster, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Francesca Bestini, Laura Betti, Werner Bruhns, Stefania Casini, Sterling Hayden, Anna Henkel, Ellen Schwiers, Alida Valli.
Questi, almeno, quelli che leggo sul cofanetto doppio che contiene le mie due videocassette, si, perché novecento è un film molto ambizioso nel suo proposito di attraversare il secolo appena concluso, ma è anche realizzato bene, con dovizia di particolari e di episodi significativi tanto a livello umano, quanto in un più ampio contesto storico, dunque non si poteva risolvere tutto in un paio d'ore: 318 minuti, tanto dura la proiezione, una vera maratona da affrontare solo quando si è veramente ben predisposti per lasciarsi affascinare da una pellicola bella, impegnata e…lunga…
Lo scenario che fa da sfondo alle vicende è l'Emilia, che ha contribuito in maniera sostanziale a scrivere tante pagine di storia e di rivendicazioni popolari( mi viene in mente anche Metello, in quel caso era la Toscana ma il contesto è assolutamente lo stesso, ottimo libro se volete approfondire l'argomento).
Al centro delle vicende, due famiglie, di cui l'emblema è rappresentato nei due protagonisti maschili: Alfredo Berglinghieri, interpretato da un superbo Robert De Niro, il figlio del padrone, e poi il padrone; Olmo Dalcò, interpretato altrettanto magnificamente da Gerard Depardieu, il figlio del contadino, il contadino nonché simbolo diretto di un epoca di impegno politico e di cambiamento sociale. Intanto, diciamolo pure, Olmo è quello che piace di più, vuoi perché rappresenta il povero dei due, quello che magari fatica a trovare un suo spazio in una tavola povera di cibi e ricca di parenti pronti a dividersi la fame, ma che è profondamente appoggiato, amato, seguito da questa sua famiglia solida, sana, viva.
Alfredo avrà invece un'infanzia diversa, un infanzia da signorino, e a volte non è chiaro se rifiuti o cerchi di esercitarsi a fare il padrone; l'amicizia tra i due ragazzi, segnati anche da un destino che li ha visti nascere lo stesso giorno, è solida e forte, ma uno è il padrone, e l'altro non ha affatto l'indole del servo ... Il film rappresenta straordinariamente bene, a mio giudizio, le due realtà che hanno maggiormente influenzato il destino dell'Italia nel secolo ventesimo, ossia la borghesia, interessata, corrotta, opportunistica, senza valori, senza ideali, una realtà autodistruttiva che ben si esprime nel suicidio, nella pazzia, nel crudele desiderio di arrivare, di prevaricare, di controllare, di dominare, fino ad arrivare al gesto peggiore, a macchiarsi del più infame dei peccati, la squallida pedofilia attuata dall'emblema del fascismo, in combutta con la sua terribile Regina, ai danni di un ragazzo ingenuo, un ragazzo che pagherà con la vita l'imprudenza del padre, della popolazione intera del paese, della città, della nazione…
Tante le scene che mi sono rimaste impresse, e di queste sole vorrei parlarvi, come flash che si sono impressi nella mia memoria e che hanno contribuito fortemente alla mia evoluzione umana ed educazione politica.Il ragazzino. Già ve ne ho parlato. E la scena agghiacciante e terribile della sua morte.Il vecchio padrone, che dice alla ragazzina di infilargli la mano nei pantaloni, e lei che non si stupisce, e solo commenta che non si può mungere un toro. Due ore dopo, l'uomo lo ritroveranno morto, impiccato in una stalla. In un giorno di festa.
Il rapporto a tre, con i corpi nudi dei giovani e belli De Niro e Depardieu, e poi la crisi epilettica della ragazza, ed uno che fugge, l'altro che resta.
La scuola, una piccola stanza al secondo piano, dove i vecchi del paese, vecchi sdentati dallo sguardo dolce e intelligente e con tanta voglia di combattere quell'analfabetismo che li ha resi schiavi per una vita andavano a fare lezione, a chiacchierare bonariamente delle loro esperienze …La scuola bruciata, tutti morti. Tutti quei vecchi buoni, stupendi, quelle fonti di saggezza umana e di valori autentici annientati dal potere dell'ignoranza, del terrore, della spietata guerra che avanzava dentro alle persone prima ancora che tra le nazioni…Le donne, la bella Ada, inutile di per se, chiusa nella sua depressione, nella sua pazzia, nella sua prigione personale… Ada che guida a forte velocità, e si chiude gli occhi, Ada sopra a tutti, senza leggi, senza stop a fermarla….Il Marinetti, il fascismo, la guerra….E poi, la scena iniziale, che come la vedi soffri per la violenza incompresa, un uomo e una donna che fuggono nei campi, e i contadini che li vedono, li rincorrono con i forconi, li catturano, li atterrano, li feriscono, infieriscono…Non comprendi, allora non comprendi. Devi andare avanti per capire, devi tornare indietro, e ricostruire passo passo ogni evento, ogni torto, ogni violenza, prima di ritrovarli di nuovo in quel campo, e allora anche il più tranquillo degli spettatori inciterà per i contadini come uno sfegatato di wresling, e non sarà per la resa, ma per l'abbattimento totale, per il trionfo della giustizia.
Novecento è, a mio giudizio, un film girato in maniera eccelsa, in cui nulla è casuale, e nulla è fondamentale, le vicende si susseguono e avvolgono, coinvolgono, rendono partecipe, suscitano emozioni, fanno ridere, fanno piangere….
Fanno, soprattutto, riflettere.
5 commenti:
a volte anche a me...specie se invece di inserirle dal disco rigido le metto da un link...però quando capita, salvo prima le foto sul disco rigido, e poi le metto sul blog, e poi tutto funziona!
p.s.: hai visto che figo il nuovo "coso" che mi dice chi mi ha visitato e mi mette anche la mappetta?!? sta al penultimo posto nella colonnina di sinistra, dopo i banner...
non mi piace che altre persone condividano le mie strategie di marketing, sono concorrenti...abbiamo iniziato questa cosa assieme e sono disposta a condividere con voi ma no con altri a me estranei, vi ho dato msn apposta spanish_work@hotmail.it
gradirei che il mio messaggio mettiamoci in proprio fosse cancellato ove evitare la concorrenza
si si...mi trovo con google..anche cercando il nome preciso del mio blog...
poi hanno aggiornato il rank su blogitalia...in 3 giorni ho scalato 1700 posizioni! che bello!
cmq...per la licenza fai click sul mio "bannerino" grigio, dove c'è scritto della licensa...così poi capirai tutto! è per mettere i diritti sul tuo materiale...senza quello, puoi pure scrivere che non ti devono copiare etc etc, però non hai nessun diritto...
allora x i video: il percorso è solo se hai il video sul pc altrimenti fai come quando copi un qualsiasi codice html, su youtube a fianco del filmato hai il link che in questo caso non ti serve e un codice lungo, copi quello e lo incolli nell'html del messaggio, non lo vedi inizialmente, lo vedi solo quando lo pubblichi
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per quanto riguarda la licenza dicevo solo che dani ha messo il suo tasto di licenza (copyright) in ogni dove, mentre secondo me basta una volta sola nel blog, difatti se vedi me ho solo scritto una volta copyright 2007 tutti i diritti riservati, io e lui abbiamo scelto copyright diversi però, ognuno mette ciò che gli aggrada, se clicchi il suo tasto argento a fondo post vedi la sua licenza
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x msn non so vedo sta sera quando mi connetto
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x vedere le parole su google io vedo solo dal contatore: entro e vedo i dettagli delle visite e cosi vedo come le persone sono arrivate da me e che ricerche hanno fatto, se hanno cercato una parola clicclo sul link e così vedo in che pagina sono
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x finire nei motori di ricerca ci vuole poco, uno o due giorni penso
Novecento fece enorme scandalo quando uscì nelle sale ed ebbe, paradossalmente, più successo all'estero che in Italia, dove il pregiudizio per Bertolucci era ancora alto nella mentalità comune imbevuta di cattolicesimo. Non dimentichiamo che quattro anni prima un Tribunale Italiano, rigurgito fuori tempo della Santa Inquisizione, aveva condannato al rogo (!) l'insuperato capolavoro dell'alienazione "Ultimo Tango a Parigi".
Novecento è un film fortissimo, uno dei più crudi e disturbanti che abbia visto. E non per via delle scene esplicite, ma per la maniera del tutto impietosa e sfacciata di rappresentare la crudeltà e l'abuso.
Citerei tra le scene memorabili quella agghiacciante del gatto sfondato con un pugno da Donald Sutherland.
Forse Bertolucci ha perso per strada quel tipo di alta ispirazione poetica che aveva partorito Novecento e L'Ultimo tqango. A giudicare da l'Assedio e The Dreamers mi sembra che non possano esserci paragoni. Ciao!
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