SCRUBS, DA NON PERDERE



Inizio con una citazione, tratta da wikipedia che l'ha tratta, a sua volta, dalla serie Scrubs: dice il dottor Cox al suo psicologo "sono diventato medico per gli stessi quattro motivi di tutti: donne, soldi, potere e donne".
E come dargli torno....
La realtà?
E' che il duro e irriverente Dottor Cox, pedagogo del cucciolo e ingenuo J.D., è uno che quando ha fatto il giuramento d'Ippocrate l'ha fatto sul serio, per cui scherza, gioca, ironizza, polemizza, ma fondamentalmente, insegna, ed esercita il suo lavoro con la lungimiranza datagli dall'esperienza.
Il giovane Dorian Gray imparerà da lui tutto, tutto quello che è medicina ma anche tutto quello che è umanità, si sentirà sempre una femminuccia di fronte al suo grande mito, il medico che non deve chiedere mai, subirà forse offese e maltrattamenti, ma imparerà, e nel corso degli anni, e delle puntate (si, perchè questa è una serie di successo...) diventerà anche lui un bravo medico, che dovrà ancora imparare, sempre e comunque, ma che sicuramente avrà capito il rispetto della dignità della persona, a prescindere dalla patologia, dalla condizione sociale

Miglior amico di J.D è Turk, un chirurgo, la loro è un’amicizia vera e leale basata su un confronto quotidiano e ironico, anche su una convivenza stretta, e i loro dialoghi sono sempre esilaranti ma poi, alla fine, contengono sempre un grande messaggio di amicizia. Turk è chirurgo, e questo permette di amplificare la visione tra medicina che cura attraverso l’indagine anche psicologica e comunque la diagnosi della patologia e chirurgia, analitica e fredda lama di coltello che estirpa il male senza preoccuparsi di quello che è l’aspetto umano e personale. Tra chirurghi e medici c’è una grossa linea di demarcazione nell’ospedale S. Cuore, dove i nostri amici lavorano.

Altro personaggio cruciale è Elliot, amica fin dall’inizio di J.D. con cui condivide l’esperienza di tirocinante e in un certo senso le paure ad affrontare tutte le ripercussioni di un lavoro tanto impegnativo, poi fidanzata, poi amante, poi innamorata, poi amore non ricambiato, poi amica, poi convivente senza condivisione di lenzuola, insomma, il rapporto tra i due personaggi sarà sempre costante, anche se l’amore non sarà sempre accompagnato da passione ma l’amicizia e la stima reciproca permettono loro di continuare a condividere le esperienze importanti della vita e del lavoro.
Poi c’è Carla, l’infermiera che sposerà Turk, amica anche lei del gruppo, ma “infermiera” e per tanto a volte messa in crisi da questa diversità di ruoli sociali. Strano come un telefilm tanto divertente, ironico e leggero possa poi dire delle grandi verità, perché che ne diciamo che siamo tutti uguali, le differenze ci sono sempre, solo che nel telefilm si superano più facilmente o quantomeno si analizzano e si accettano, nella vita capita spesso che le neghiamo e che non ci rendiamo conto dei nostri stessi limiti, ma questo è un altro discorso, che è quello sulla morale del telefilm. Perché, come in tutte le fiabe che si rispettino, la morale c’è e viene proposta a fine di ogni puntata, generalmente è una riflessione pungente, ma può essere anche il lieto fine di una semplice serata passata a ringraziare per la presenza degli amici e dei cari vicino a noi, può essere una constatazione sulla vita, una riflessione sullo stato di salute e di malattia, ma questo telefilm, pur tra mille sorrisi, doppi sensi e battute a volte spietati, si pone comunque l’obiettivo di essere propositiv e di insegnare qualcosa, sottolineare un valore o un sentimento….

Termino dicendo che pur essendo ambientato in un ospedale non è un telefilm che punta sul realismo medico, i pazienti sono funzionali alle storie ma non c'è mai splatter, piacere per il sangue, anzi, a pensarci bene il sangue non si vede mai. In compenso, ci sono canzoni, pezzi di musicals, sogni ad occhi aperti, battute glaciali e tanto, tanto divertimento genuino, pulito, e alla portata di tutta la famiglia.


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