"Il furto della luna". Sconclusioni con l'autore.

"Questa raccolta di racconti che è quasi un romanzo, saldato in pagine scritte in epoche lontanissime fra loro, tratteggia uno scrittore nuovo, ma nuovo per davvero. Questo è un libro di parole accese, d’amore e d’amicizia, di donne dalle borse sotto gli occhi che camminano a testa bassa verso amori già stanchi, di echi di musica annegati in una sorsata di birra ad un concerto.
Ma non solo: però il resto dovete scoprirlo da voi. "
(dalla prefazione di Lalla Careddu)

Sconclusioni - raccolta di racconti, esordio del webriter Paolo Pappatà




Anonimo paolo pappatà ha detto...

Beh sono a disposizione per frizzi, lazzi, curiosità, gossip.... a voi!

30 gennaio 2010 09.03

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Blogger giadatea ha detto...

La prima domanda è praticamente di rito, c'è l'elemento autobiografico o la tua è una pura cavalcata in un passato popolato di ombre e anime scalpitanti, nate dalla fantasia e dal solo desiderio di animarle per sentirle vivere?

30 gennaio 2010 09.59

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Anonimo Paolo Pappatà ha detto...

E' una domanda di rito, ma pur sempre impegnativa. Cerco di essere breve. Diciamo che in linea di massima quando scrivo, quando ho un'idea su cui lavorare la prima difficoltà sta sostanzialmente nel separare l'intimo vissuto e la narrazione. Questo lavoro quasi tutto di testa ti permette di avere una visione più ampia, più complicata e complicante delle cose. Questo esercizio "a freddo" l'ho applicato ad ogni scritto. Alcuni personaggi, anche quando parlano in prima persona, sono letteralmente inventati. Però poi devo ammettere che riferimenti alla mia vita ci sono, alcuni evidenti, altri nascosti con una certa dose di furbizia. E' stata anche una mia scelta esordire con questi sei racconti molto “vicini” a me e scritti nell'arco di quindici anni. Ho inedite altre fatture, altre modalità di narrazione

30 gennaio 2010 10.12

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Anonimo Anonimo ha detto...

Ciao Paolo. Volevo sapere quale personaggio delle tue "Sconclusioni" ami di più e quale meno. Barbara

30 gennaio 2010 14.51

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Blogger ♥♥♥ ha detto...

Mi interessa il libro, mi sono iscritta al form per ordinarlo ma la spedizione costa 8 euro! C'è un altro modo più economico per averlo? Grazie

30 gennaio 2010 15.12

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Anonimo Paolo Pappatà ha detto...

Dunque...
@Barbara: no, non ho un personaggio in particolare. Sconclusioni nasce in forma abbastanza compatta, sulla base di una precisa tensione ideale e narrativa. Alcuni come dicevo prima sono letteralmente nati su pagina, so che esistono ma non so dove. Generalmente li amo tutti, nei pregi e difetti. Così come sono incapace di odiarli. Se devo dire di chi sono più soddisfatto? Forse il meno quotato ed il più noto. Il Sandokan di "isola che non c'è". riassume, a mio modesto parere, incertitudini della mia generazione
@ dunque sui costi del libro sono d'accordo con te, troppo alti, così come ogni libro costa troppo, compreso il mio, ma è un discorso lunghissimo e ci vorrebbe un articolo dedicato. D'altronde costa molto secondo me anche la pasta, il latte, il pane. Se vuoi, per abbattere la spedizione puoi contattarmi sul mio sito, con pagamento a mezzo bonifico bancario arriviamo a 12 euro. Tieni conto che l'autore prende il 10% . Ovvero il francobollo per la spedizione più la busta ehehe...si dice spesso che la cultura non ha prezzo. Infatti non ha remunerazione. Ma mi piace essere letto. Il resto va a chi stampa, alle tasse eccetera.

30 gennaio 2010 17.18

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Blogger Louella.Parsons ha detto...

Dove ca**o è il gossip???

30 gennaio 2010 17.44


Anonimo Paolo pappatà ha detto...

basta chiedere ragazza. Rispondere è lecito. Che ne so, vuoi sapere se e come? formula domande :D

30 gennaio 2010 22.49

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Blogger ♥♥♥ ha detto...

Beh si, ovvio, ma preferirei dare i soldi a te piuttosto che al resto. Io non compro libri di ultima uscita per principio. La cultura deve essere a portata di tutti, e non mi piace arricchire chi la "usa".

31 gennaio 2010 15.12

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Anonimo icobox ha detto...

Ciao Paolo, volevo chiederti se c'è un personaggio nel quale ti rivedi maggiormente o che ha più lati in comune con te? Ti ispiri anche ad amici e conoscenti quanto tratteggi un personaggio?

31 gennaio 2010 16.41


Anonimo Paolo Pappatà ha detto...

@ ai tre cuori ripeto.... ho visto che abbiamo amici in comune, quindi basta contattarsi via mail :)

@Ico: ripeto non ne ho uno in particolare. Diciamo che l'ho strutturato come fosse un romanzo (ma non lo é) scandito dagli anni, dagli eventi e dalle ispirazioni. Il personaggio è comune. Una persona comune che comunemente affronta in maniera volte forse, non so, inadeguata quello che la vita offre o soffre. Sì come dicevo sopra, a volta somigliano a qualcuno che io conosco o ho visto. Però perlopiù su pagina prendono vita propria. E' il loro destino. Se fossero uguali a chi incontro, dovrei fare il giornalista, tipo, oppure scrivere la sceneggiatura di "Amici" su Canale5. Invece devono (dovrebbero) essere tutti o la gran parte di una situazione. Stop.

31 gennaio 2010 21.19

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Blogger giadatea ha detto...

baol sceneggiatore di amici?
se non è gossip questo....

31 gennaio 2010 23.45

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Anonimo Paolo Pappatà ha detto...

se è pur nella vita non si può mai dire, diciamo che per ora non mi ci vedo a mio agio

01 febbraio 2010 08.47

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Anonimo Anonimo ha detto...

CIAO PAOLO,
cosa ne pensi delle "scuole di scrittura"? ;-)
Sara

01 febbraio 2010 09.18

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Anonimo Paolo Pappatà ha detto...

Personalmente non mi piacciono, anzi. Io non riuscirei mai ad insegnare ad un altro come faccio a scrivere. La migliore scuola è leggere tanto, leggere di tutto, credo. Tuttavia se sei grezzo, quelle ben fatte (sono poche) ti possono affinare. D'altronde io mi sono affinato con gli studi universitari e la mia laurea in critica letteraria... Comunque leggi, leggi più che puoi e quante ne imparerai...

01 febbraio 2010 10.00

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Anonimo Anonimo ha detto...

ma, se qualcuno, leggendoti, pensasse che hai frequentato una di queste scuole, quale sarebbe la tua reazione? sempre Sara, 05;)

01 febbraio 2010 14.42

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Anonimo Paolo Pappatà ha detto...

Sai Sara non credo che possa essere confuso... la reazione sarebbe ai limiti dello scomposto :). Da anni scrivo sul web, posso piacere o non piacere ma lo stile credo possa definirsi indubbiamente mio, non omologabile. E per una serie di mie necessità espressive adoro scardinare, almeno in parte, le scolastiche strutture del racconto e del linguaggio, cosa che assolutamente non possono insegnarti, da quel che ne so

01 febbraio 2010 17.13

24 commenti:

paolo pappatà ha detto...

Beh sono a disposizione per frizzi, lazzi, curiosità, gossip.... a voi!

Barbara ha detto...

La prima domanda è praticamente di rito, c'è l'elemento autobiografico o la tua è una pura cavalcata in un passato popolato di ombre e anime scalpitanti, nate dalla fantasia e dal solo desiderio di animarle per sentirle vivere?

Paolo Pappatà ha detto...

E' una domanda di rito, ma pur sempre impegnativa. Cerco di essere breve. Diciamo che in linea di massima quando scrivo, quando ho un'idea su cui lavorare la prima difficoltà sta sostanzialmente nel separare l'intimo vissuto e la narrazione. Questo lavoro quasi tutto di testa ti permette di avere una visione più ampia, più complicata e complicante delle cose. Questo esercizio "a freddo" l'ho applicato ad ogni scritto. Alcuni personaggi, anche quando parlano in prima persona, sono letteralmente inventati. Però poi devo ammettere che riferimenti alla mia vita ci sono, alcuni evidenti, altri nascosti con una certa dose di furbizia. E' stata anche una mia scelta esordire con questi sei racconti molto “vicini” a me e scritti nell'arco di quindici anni. Ho inedite altre fatture, altre modalità di narrazione

Anonimo ha detto...

Ciao Paolo. Volevo sapere quale personaggio delle tue "Sconclusioni" ami di più e quale meno. Barbara

Valentina ha detto...

Mi interessa il libro, mi sono iscritta al form per ordinarlo ma la spedizione costa 8 euro! C'è un altro modo più economico per averlo? Grazie

Paolo Pappatà ha detto...

Dunque...
@Barbara: no, non ho un personaggio in particolare. Sconclusioni nasce in forma abbastanza compatta, sulla base di una precisa tensione ideale e narrativa. Alcuni come dicevo prima sono letteralmente nati su pagina, so che esistono ma non so dove. Generalmente li amo tutti, nei pregi e difetti. Così come sono incapace di odiarli. Se devo dire di chi sono più soddisfatto? Forse il meno quotato ed il più noto. Il Sandokan di "isola che non c'è". riassume, a mio modesto parere, incertitudini della mia generazione
@ dunque sui costi del libro sono d'accordo con te, troppo alti, così come ogni libro costa troppo, compreso il mio, ma è un discorso lunghissimo e ci vorrebbe un articolo dedicato. D'altronde costa molto secondo me anche la pasta, il latte, il pane. Se vuoi, per abbattere la spedizione puoi contattarmi sul mio sito, con pagamento a mezzo bonifico bancario arriviamo a 12 euro. Tieni conto che l'autore prende il 10% . Ovvero il francobollo per la spedizione più la busta ehehe...si dice spesso che la cultura non ha prezzo. Infatti non ha remunerazione. Ma mi piace essere letto. Il resto va a chi stampa, alle tasse eccetera.

Louella.Parsons ha detto...

Dove cazzo è il gossip???

Paolo pappatà ha detto...

basta chiedere ragazza. Rispondere è lecito. Che ne so, vuoi sapere se e come? formula domande :D

Valentina ha detto...

Beh si, ovvio, ma preferirei dare i soldi a te piuttosto che al resto. Io non compro libri di ultima uscita per principio. La cultura deve essere a portata di tutti, e non mi piace arricchire chi la "usa".

icobox ha detto...

Ciao Paolo, volevo chiederti se c'è un personaggio nel quale ti rivedi maggiormente o che ha più lati in comune con te? Ti ispiri anche ad amici e conoscenti quanto tratteggi un personaggio?

Paolo Pappatà ha detto...

@ ai tre cuori ripeto.... ho visto che abbiamo amici in comune, quindi basta contattarsi via mail :)

@Ico: ripeto non ne ho uno in particolare. Diciamo che l'ho strutturato come fosse un romanzo (ma non lo é) scandito dagli anni, dagli eventi e dalle ispirazioni. Il personaggio è comune. Una persona comune che comunemente affronta in maniera volte forse, non so, inadeguata quello che la vita offre o soffre. Sì come dicevo sopra, a volta somigliano a qualcuno che io conosco o ho visto. Però perlopiù su pagina prendono vita propria. E' il loro destino. Se fossero uguali a chi incontro, dovrei fare il giornalista, tipo, oppure scrivere la sceneggiatura di "Amici" su Canale5. Invece devono (dovrebbero) essere tutti o la gran parte di una situazione. Stop.

Barbara ha detto...

baol sceneggiatore di amici?
se non è gossip questo....

Paolo Pappatà ha detto...

se è pur nella vita non si può mai dire, diciamo che per ora non mi ci vedo a mio agio

Anonimo ha detto...

CIAO PAOLO,
cosa ne pensi delle "scuole di scrittura"? ;-)
Sara

Paolo Pappatà ha detto...

Personalmente non mi piacciono, anzi. Io non riuscirei mai ad insegnare ad un altro come faccio a scrivere. La migliore scuola è leggere tanto, leggere di tutto, credo. Tuttavia se sei grezzo, quelle ben fatte (sono poche) ti possono affinare. D'altronde io mi sono affinato con gli studi universitari e la mia laurea in critica letteraria... Comunque leggi, leggi più che puoi e quante ne imparerai...

Anonimo ha detto...

ma, se qualcuno, leggendoti, pensasse che hai frequentato una di queste scuole, quale sarebbe la tua reazione? sempre Sara, 05;)

Paolo Pappatà ha detto...

Sai Sara non credo che possa essere confuso... la reazione sarebbe ai limiti dello scomposto :). Da anni scrivo sul web, posso piacere o non piacere ma lo stile credo possa definirsi indubbiamente mio, non omologabile. E per una serie di mie necessità espressive adoro scardinare, almeno in parte, le scolastiche strutture del racconto e del linguaggio, cosa che assolutamente non possono insegnarti, da quel che ne so

icobox ha detto...

Ciao Paolo, in una società votata al lato commerciale, come pubblicizzeresti le tue fatiche? Con quali parole proveresti a convincere un ignaro internauta che capita qua e non ha mai sentito parlare di Paolo Pappatà? Come lo avvicineresti ai tuoi scritti?

Paolo Pappatà ha detto...

Se è un internauta, potrebbe trovarmi in diverse isole, in questo mare della rete. Sono online,a disposizione di tutti, con diversi scritti, dalle recensioni a racconti inediti, fino al mio blog http://www.baol70.com. Penso che più che io a parlare di me, sono le mie parole da leggere che mi spiegano ed invitano o magari allontano la gente dalla mia raccolta di racconti. Per il resto è facile comprendere: chi come me ha rifiutato,a prescindere, la casa editrice classica, ha comunque difficoltà a farsi vedere. Ma non demordo: la qualità, eventuale, non è un optional ed i libri, quelli veri, al di là che siano belli o no, non hanno una data di scadenza come i prodotti commerciali. Fino ad ora il feeedback è stato positivo, specie da parte di chi non aveva con me un rapporto per così dire fiduciario di conoscenza diretta. Staremo a vedere. Il tempo si sa, è un gran signore (oltre che tiranno). Comunque proviamo per gioco. Un'ideale spot? "Che ci fanno Raymond Carver, Vasco Rossi e Bruce Springsteen a Suburbia Sud? Leggi l'esordio narrativo di Paolo Pappatà". Oppure "Vivere è anche un po' raccontarsi ed a me piace vivere". E via dicendo...

pensieriscorretti ha detto...

Il primo segno di cortesia di uno scrittore non dovrebbe essere quello di essere breve?

pensieriscorretti ha detto...

Ciao Barbara. Un sergente che conosco, stronzo ed inflessibile, mi ha parlato di te. Lui è impigliato in una delle sue solite "ripartenze". Quando lo scorrere delle cose gli sembra non all'altezza lui cancella e riparte. E' fatto così. Sempre in cerca di una battaglia...

Paolo Pappatà ha detto...

@ non tutti gli scrittori sono uguali, direi. E dire che mi rimproverano una certa reticenza. Dipende comunque sempre dal tipo di domanda. As you like, dear :)

Barbara ha detto...

pensieriscorretti, bellissimo nick....
chissà se il mio amico sergente è rinato comunista in questa nuova vita :-)
sai che ti dico, voglio cambiare anche io il nick, si accettano suggerimenti

Barbara ha detto...

noooo, l'hai fatto appostaaaaa!