Giornata di movimentazione nazionale oggi in Italia, a scendere in piazza le donne, senza distinzioni di età, tessera politica o fede religiosa, accompagnate in un lungo corteo da slogan semplici e diretti per rivendicare dignità e rispetto, valori faticosamente conquistati in anni di lotte, sacrifici e continue dimostrazioni di capacità e intelligenza e oggi allo sbando per causa di un governo estremamente disinvolto nel considerare la donna quale semplice oggetto sessuale o soprammobile da esporre e manovrare a piacimento se dotato di adeguato titolo di studio per poter approdare fin troppo facilmente ad una poltrona del potere.
A manifestare oggi le donne che dicono di no a questa mercificazione governativa che avvilisce e sminuisce riportando la società italiana indietro di decenni, ad un livello di pensiero troglodita e maschilista che ignora volutamente i più basilari dettami della Costituzione in primis calpestando poi tutti i progressi sociali ottenuti a costo di grandi sacrifici e impegno.
Non sono scese in piazza solo le donne, ovviamente, ma uno spaccato di Italia insoddisfatta di essere rappresentata da politici misogeni ed egocentrici che curano l'interesse personale e azzardano l'assecondamento dei propri vizi a spese dello stato, capovolgendo il normale ordine delle cose, dei valori, dei dettami sani ed equilibrati sul quale il nostro paese dovrebbe ancora essere basato.
I danni del governo Berlusconi sono difficili da quantificare, sia a livello economico (aggravamenti continui di una crisi che non vede sbocchi, arretramento delle leggi sociali, abbassamenti degli stipendi e innalzamento del costo della vita, tanto per fare qualche esempio...) che morale, e non si tratta di fare i puritani nel voler opporre un secco basta a questa degenerazione morale che si ripercuote inevitabilmente sui modelli imposti alle nuove generazioni, è il naturale decorso della rabbia scaturita da avere assistito fin troppo a lungo allo scempio dei valori da parte degli esponenti che più di tutti dovrebbero farsene portavoce autentici che fa gridare "ora basta: se non ora quando".
Queste le immagini di Cuneo, dove sono scese in piazza oltre a 3.500 persone per fare sentire la propria voce e il proprio dissenso, prendendo le distanze dal pensiero di stato che "ha ributtato l'Italia in un brutto film degli anni '50"
Guarda il video di Stefano Borioni, se non ora quando?
1 commento:
che sia l'inizio
ciao Michele pianetatempolibero
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