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Ho postato il mio primo video in rete, per trasmetterlo ho impiegato una giornata intera ...Commentatelo (meglio su google video, se non mi sostengono gli amici....) e non siate troppo crudeli, sono stata in ore in equilibrio sui miei tacchi per carpire più che le immagini le emozioni della serata.
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Domenica 24 giugno 2007.
La piazza principale della città è stata blindata allo sguardo della popolazione che passa curiosa e chiacchiera sotto i portici, ascoltando i rumori metallici che provengono da quell'informe e improvvisato bunker. Già dal pomeriggio ci sono alcune ragazzine accampate davanti alla transenna che blocca l'ingresso, dove un tranquillo vigilante si è arrampicato e si gode il sole del pomeriggio ascoltando musica dal suo mp3. Cuneo è una città tranquilla, il suo lavoro sarà facile questa sera… Ho assistito a concerti in cui già dalla mattina si faceva sit-in per riuscire a conquistare un buon posto, ma erano altri tempi, ed erano altre città. Inizio a fare coda verso le otto, e non c'è ancora molta gente, il concerto inizierà alle nove e trenta, un po' di coda tocca farla…. Mannaggia a me e a questi tacchi, sono venuta vestita com'ero, oramai nel mio armadio non ho più tenute da concerto e nei miei vecchi Levi's 501 taglia 42 non ci entro più, anche se ancora li conservo in qualche scatola…. Quando aprono il cancello la gente che si è allargata verso destra tende a spingere per farsi spazio, quelli da sinistra fanno la stessa cosa e noi che invece abbiamo difeso il nostro dignitoso buon posto in fila non abbiamo nessuna voglia di lasciarci scavalcare, il carnaio dura qualche minuto e poi si procede alla zona ticket e controllo. Erano 15 anni che non venivo perquisita, comunque la poliziotta molto gentile e simpatica che finge di curiosare nella mia borsa non è particolarmente scrupolosa. Apro la borsa e le dico che ci troverà dentro di tutto di più, ho anche il libro che non manca mai… - l'acqua gliela lascio, ma se il libro mi piace me lo prendo…, commenta lei, lasciandomi subito andare via. Certo se avesse aperto il golfino appallottolato avrebbe trovato la mia microcamera da borsetta, ma in fondo, tutti hanno qualcosa, e ci sono telefoni o macchinette che a vederle sembrano innocue ma sono in grado di fare un lavoro da professionisti….io voglio solo portarmi a casa qualche ricordino, e magari condividere qualche emozione con voi…
Il concerto dei Negramaro deve assolutamente essere vissuto sotto il palco. Avete presente le loro canzoni, avete presente quel ritmo epidemico che li ha resi, nel giro di qualche anno, uno dei migliori gruppi rock italiani, non una rivelazione casuale, probabilmente la gavetta l'avranno fatta e anche lunga, ma dal momento in cui sono esplosi è stato un continuo crescendo, non hanno mai deluso e questo perché, chiaramente, non si tratta di una meteora ma di un gruppo di professionisti dalle qualità assolutamente indiscutibili.
Inizia il concerto.
I musicisti entrano uno alla volta, carino il bassista, è praticamente davanti a me, gli altri li vedo meno bene, offuscati dalle zone d'ombra e dalla profondità del palco, ma poi sono i Negramaro, sapete tutti chi sono. Giuliano soprattutto, ma non solo lui… Ed eccolo, Entra, saluta, resta un momento assorto a contemplare la piazza, poi abbassa gli occhi, sembra raccogliere energie interiori o assolvere ad un suo rito personale che lo aiuta ad esorcizzare l'inizio di un nuovo concerto, o forse sta dicendo una preghiera…. Lo spettacolo sta per iniziare. E subito invita ad alzare le mani, lo farà spesso nel corso della serata, a Giuliano il ritmo piace, lo trasmette, e lo chiede indietro…
La prima canzone è la Distrazione ed è subito coinvolgente, il suo carisma magnetico esercita immediatamente un ruolo attrattivo, vedo le teste di signore ben più adulte di me ondulare, mentre i ragazzini saltellano battendo le mani in aria. La distrazione è una delle canzoni più belle e piene di energia di questo nuovo cd, la finestra, da cui il tour promozionale prende il nome, e dal vivo rende in modo contagioso, proietta subito in un rock genuino e verace, e Giuliano fa subito capire che non si risparmierà, che brucerà ogni risorsa per dare il massimo in questo concerto. Il palco è suo, si muove con quel suo corpo accattivante e lo usa per comunicare, per esprimere la voglia di libertà, il piacere di lasciarsi trasportare dalla musica, il bisogno di esprimersi con tutto se stesso per dare il massimo, e arriva, al pubblico arriva a pelle…….. Giuliano poi sta male. Nessuno vuole fare stare male Giuliano. La piazza lo acclama e lo segue naturalmente, le mani scandiscono il suo ritmo e il ritmo s'insinua nella folla, è tutto un battere di mani, un cantare all'unisono con lui, attratti dal suo grande magnetismo. Questa canzone mi piace particolarmente ed è già nella mia compilation da mp3 per correre, impossibile restare fermi …. Come stai tu… che sogni una vita in riva al mare Come sei tu, che vuoi da me una vita naturale Che non porti più il mio nome Giuliano poi sta male E vuoi che cambi nome Mi chiedi quella vita naturale in riva al mare…. Al mare… Caro Giuliano, non hai idea di quanto sogni una vita in riva al mare….. Tra le canzoni del nuovo album, ecco affiorare brani ormai storici e conosciutissimi da tutti, come Mentre tutto scorre, Estate, Solo tre minuti e Nuvole e lenzuola, che chiuderà il concerto. Molto bella l'interpretazione di L'immenso, e assolutamente intensissima quella di Un passo indietro, qualcosa di veramente toccante, nelle dimostrazioni di maggior interiorità, nelle canzoni dove non sono le mani ad alzarsi al cielo e a scandire il ritmo Giuliano è assolutamente intimistico, quasi timido, e si sente il fluire impaziente di quell'esigenza di comunicare emozioni umane e sentimenti reali. Parlami d'amore.
Non guardarmi così Giuliano, sei cosciente di essere un uomo affascinante, è pur vero che tu probabilmente non vedi nulla perché le luci sono su di te, ma io i tuoi occhi me li sento addosso, e meno male che mio marito è dietro, per una sera posso pensare di essere io quella a cui dedichi le tue canzoni….. Devo ammettere che non conoscevo bene tutto il repertorio proposto, per cui ho sentito anche canzoni per me nuove, come Scomodamente e un altro paio che non ho ancora ben identificato, cosa forse resa meno facile dal fatto che il concerto si è svolto in modo soggettivo, ha lasciato ampio spazio agli strumenti e le canzoni sono state interpretate in maniera assolutamente personale, vissute e reinventate apposta per la serata, allungate, infarcite di assoli musicali, riprese, richiamate, plasmate per farle stare bene addosso alla serata. Ed ecco la finestra. Il brano che da il nome al cd, il pubblico la conosce già bene, nonostante sia un pezzo nuovo, e Giuliano ne approfitta per giocare a rimbalzare le strofe con noi. E poi, addirittura un'intensissima e inattesa Paloma, cantata in spagnolo. Ed ecco uscire tutto il sangue misto a vino della Puglia, tutta la passionalità "caliente" dei negramaro, che ballano e fanno ballare ma che poi riescono a inchiodare una folla su un brano di un'intensità eccezionale, forse qualcosa per cui molti non avevano pagato….. Ogni tanto la voce esita, non è lineare, ma non si tratta di stecche, è piuttosto un'interpretazione sofferta, a volte voluta e a volte invece fortuita, ma è conseguenza della partecipazione che Giuliano riversa su ogni singola parola, su ogni singola nota, senza contare che si muove nel palco, vivendo appieno con il corpo la mimica del momento. E di nuovo, canzoni del nuovo album e del precedente in alternanza, momenti più sfrenati alternati ad altri in cui l'attenzione si rivolge esclusivamente su di lui, sul suo phatos, sulla sua grande capacità di comunicare anche con una smorfia quando invita il pubblico a cantare. Ed ecco un altro momento inatteso, un duetto con Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz, la diversità delle voci è ben affiatata, il tono basso e rassicurante di Cristiano e le altissime e intensissime note che riesce a fare Giuliano riescono a creare un'atmosfera veramente eccezionale, il coinvolgimento è totale, poesia incisa sulla musica e offerta a questa piazza ancora e sempre più avida di musica e di emozioni. Con Via le mani dagli occhi Giuliano si raccomanda: non vi fate toccare negli occhi mai. Singolare affermazione, pensavo fosse saggezza pugliese, ma mi dicono di no…. Questa non è una canzone facile, le note che deve toccare sono spesso alte, e non deve essere facile per lui mantenere la concentrazione sulla voce nonostante la passione che sta riversando generosamente sul palco. Bello, carismatico, interpreta se stesso, e il pubblico lo capisce e lo ama, lo segue e lo asseconda, non siamo una grande folla, Cuneo è forse una piazza sperimentale, il posto ideale per testare un tour con un pubblico non troppo esigente abituato ad avere poche risorse e ad apprezzare le prospettive che ci possono essere, eppure non c'è finzione, il rapporto è autentico, siamo i primi, ma non è una prova generale questa, è anzi una cartina di tornasole, il riscontro reale tra la gente dell'apprezzamento del loro lavoro. Noi ci siamo, e lui non si risparmia!
Ero in settima fila ad inizio concerto, e ora sono in terza, eppure non ho schiacciato nessuno, forse ci siamo tutti un po' più appiattiti per fare spazio a quelli dietro, Giuliano è davanti a me, era una vita che non vedevo un concerto da sotto il palco e devo dire che è valsa la pena di fare un paio d'ore di attesa (in fondo mi è ancora andata bene….) anche se non ho messo le scarpe giuste e ora inizio a sentire il peso di quei tacchi, seppure il vantaggio di non avere nessuno più alto di me davanti è affatto trascurabile…
Cade la pioggia. E di nuovo la voce ha qualche esitazione, ma siamo con te Giuliano, non vogliamo la perfezione delle sale d'incisione, vogliamo emozioni, e quelle le stai regalando generosamente…. E lui ce la mette tutta, come cantante, e come musicista, perché affonda con insistenza sulla chitarra , e le sue braccia snelle e muscolose al tempo stesso su quel fisico asciutto dal bacino sensuale….. la serata sta diventando immensamente calda, e lui balla incurante di questa sua sensualità conturbante. Poi si siede alle tastiere, e canta un'intensissima Quel posto che non c'è, la canta con il cuore, la canta con l'anima, ed infine con la voce. IL pubblico è innamorato, l'ha definitivamente conquistato con questa grande dichiarazione d'amore, e ora con una struggente Solo per te sta facendo l'amore con la musica, e invita il pubblico a partecipare al suo amplesso esclusivo, il rapporto che ha con la musica è qualcosa di trascendentale e questo si percepisce, la studia, la corteggia, la ama, l'asseconda, la vezzeggia e la fa sua, e lei lo ripaga facendogli il dono più grande: lei si lascia possedere. Lo so bene che Negramaro non significa solo Giuliano, e lui stesso ce lo ricorda coinvolgendo gli altri musicisti e presentandoli, ma il suo carisma è un dono, e non me ne vorranno gli altri componenti se io con gli occhi me lo sono divorato, rapita da quella carica di energia incontenibile che l'ha fatto saltare senza riserve su quel palco neanche tanto grande e ingombro di strumenti.
Nuvole e lenzuola. E dice: Grazie col cuore e con l'anima. Grazie a te, Giuliano. Dove trovi ancora la forza di saltellare, non lo so, è stata una serata intensa, per noi ma soprattutto per lui e in quest'ultimo brano si legge l'urgenza della fine, l'ansia dell'inevitabile distacco, il delirio dell'acclamazione di un pubblico che non ha voglia di tornare a casa e di rientrare nelle vite ordinarie. Nuvole e lenzuola, per finire il concerto. Si arrampica su una cassa o su qualcosa del genere, non sono in grado di distinguere dove abbia poggiato i piedi, ma lui è lì, ad un paio di metri da me o poco più, so che quelli della sicurezza sono troppo impegnati a evitare che cada per badare a me che ho ceduto alla tentazione di immortalare quel momento. E su queste note se n'è andato, subito scortato via, promettendo di tornare, anche lui visibilmente emozionato per quella serata di applausi e mani tese, di corpi saltanti e di sguardi attratti dalla sua figura istrionica capace di fare divertire e di emozionare, lui che parla un linguaggio sanguigno e sincero, che invita "ballate alla chemenefotto" perché è una festa e in una festa ci si deve divertire, e lui che raccoglie il silenzio più assoluto per cogliere quella voce flemmatica che trema di passione in una paloma struggentemente intensa. Grazie Giuliano, grazie per la bella serata…. Ma avrei ancora tanta voglia di vivere in riva al mare……
5 commenti:
Ciao non so se ci sono delle petizioni on line a favore dei popoli africani ma penso sicuramente di si. La rete è così vasta che non si sa mai fin dove può arrivare. Un sito dove puoi approfondire tematiche di questo genere è questo: http://archivio.carta.org/campagne/index.htm. Ma di sicuro ce ne sono tanti altri. Ciao alla prossima!
post perfetto
ciao, se vedi il mio video sul mio blog c'è scritto il nome della societa dove l'ho messo on line, puoi farci soldi!
ps non ho capito cosa intendi x il fatto che ti va bene le affiliazioni, quali in specifico?
ciaoo!!ti ho commentato e votato il video su google video!bello!! buon weekend
non mi fanno impazzire ma... bravi lo sono sì.
ciao!
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