Gravina di Laterza. Natura selvaggia
Per motivi di lavoro ho soggiornato per circa due settimane a Laterza, piccola cittadina pugliese distante circa 60 km da Bari e sono rimasto impressionato dall'imponente canyon che costeggia l'abitato e che si sviluppa verso sud est per oltre 12 km. A Laterza così come nella vicina Matera ed in altre città della zona il canyon viene chiamato "Gravina".
La "Gravina" è un profondo crepaccio scavato nelle rocce calcaree, di origine erosiva e tettonica.
La Gravina di Laterza è probabilmente il più grande canyon d' Europa, fa parte di una serie di solchi disposti a ventaglio intorno al golfo di Taranto, ognuno caratterizzato da differenti dimensioni e morfologia. La Gravina di Laterza presenta, nel suo percorso meandriforme, una larghezza media di circa 300 metri per una profondità che in alcuni punti supera i 200 metri. Suggestive le pareti a picco sulle quali si arrampica una fitta vegetazione a macchia mediterranea tipica.
Dal punto di vista naturalistico nella Gravina trovano il loro habitat diverse specie vegetali endemiche ed animali di grande interesse. Sono così sopravvissuti, grazie all' asprezza dei luoghi, boschi di Quercus trojana presente in Italia solo sulle murge pugliesi e materane: la Campanula versicolor, dai bei fiori viola pallido che fiorisce da giugno ad ottobre e ricopre a chiazze le pareti della Gravina, boschi di Leccio, l' Euforbia arborescente, il Cisto, il Terebinto, il Lentisco e il Ginepro. In primavera lungo i sentieri della Gravina è possibile osservare fioriture di orchidee.
La Gravina di Laterza custodisce alcune delle specie di fauna a più alto rischio di estinzione dell' Europa meridionale; cominciamo dagli uccelli: primo il Capovaccaio, uccello sacro agli antichi egizi, sono presenti, inoltre, il Lanario, il Falco Pellegrino, il Gufo Reale, l' Allocco, il Barbagianni, il Gufo Comune, il Corvo Imperiale, il Gheppio ed il Passero Solitario, la Poiana e il Corvo Imperiale. E' possibile notare sorvolare la Gravina il Biancone e l' Albanella Reale. Nel fondo della Gravina nidificano specie interessanti e in diminuzione come l' Upupa e la Monachella, oltre ad alcune specie più comuni come il Merlo, la Ghiandaia, la Cinciallegra, la Capinera e lo Scricciolo. I campi coltivati attorno alla Gravina sono l' ambiente ideale per l' Allodola e il Saltinpalo.
Tra i mammiferi molto diffusa la Volpe e la Faina. Più difficile è l' incontro con il Tasso e l' Istrice, di cui si rinvengono sui sentieri i grandi aculei. Recentemente sono stati introdotti dei cinghiali che nelle escursioni possono facilmente essere avvistati.
Nelle mie due escursioni fatte ai bordi del canyon, lungo sentieri ben segnalati, mi sono soffermato soprattutto ad ammirare l'imponenza delle pareti e la natura che superato il centro abitato, diventa davvero selvaggia ed incontaminata. Peccato che le guide per le escursioni non sempre sono disponibili essendo presenti solo nei giorni del fine settimana e peccato per la mancanza, nella cittadina, di strutture alberghiere e ristoranti tipici. Un turismo mordi e fuggi, insomma che non rende giustizia della bellezza incontrovertibile del luogo.
Paolopps
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